I bambini di Gerusalemme
Una tragedia enorme
“Non dimentichiamo che all’inizio – afferma il custode di Terra Santa riferendosi al 7 ottobre scorso – c’è stata una orribile strage di civili israeliani che vivevano attorno alla Striscia di Gaza, con migliaia di vittime e 250 rapiti”, e adesso nella Striscia “siamo vicini ai 10mila morti, di cui quasi la metà sono bambini”. Questa è “una tragedia che dovrebbe toccare le coscienze di ciascuno, anche quelle dei potenti di questo mondo, uomini e donne che possono anche influire in maniera forte su decisioni immediate e future”.
Gli anziani in Terra Santa
Il pensiero va anche ai più anziani che stanno vivendo il dramma di questa guerra iniziata da quasi un mese. “La loro preoccupazione è per i figli e i nipoti, non pensano al loro futuro, ma a quello dei loro cari”, rivela Patton. “Questo l’ho visto non solo a Gaza, ma anche qui in Israele. Diverse persone, ormai anziane, non intravedono un gran futuro per i propri figli e nipoti e li invitano a lasciare il Paese per cercare di costruirsi una vita altrove. Questo, nella tragedia, è un elemento di ulteriore gravità “anche per la comunità cristiana, perché vuol dire vedere assottigliarsi la presenza in Medioriente”.
La comunità cristiana a Gaza
Le ultime informazioni sulla piccola comunità di Gaza sono relative “a forti esplosioni cadute nella vicinanze” della chiesa, “una – conclude Patton – anche nelle pertinenze della scuola gestita dalle suore”. L’altra è che anche i bambini di Gaza si sono uniti alla giornata di incontro di Papa Francesco con i bambini di lunedì 6 novembre, “mandando anche un video nel quale lo ringraziano per quanto sta facendo, pregano per il Papa e mostrano, seppur sotto le bombe, il lato della speranza cristiana”.
Fonte: https://www.vaticannews.va/it