Padre Flavio Festa
Classe 1939, padre Flavio giunge in Burundi nel 1997, dopo il grande padre Simone. La terribile strage del 1993 è passata, ma il paese è ancora in animo di belligeranza.
Partì dicendo all’allora Ministro Provinciale padre Giacomo Massa, che vi sarebbe stato alcuni mesi. In realtà vi rimase vent’anni, fino alla sua morte. Un uomo semplice, dai modi apparentemente bruschi e sbrigativi, che nascondevano una generosità profonda e silenziosa.
Poche parole, magari sgrammaticate ma fraterne, con una punta frequente di ironia, per commentare e disapprovare le situazioni che non capiva.
Alle quattro del mattino, ancora nel pieno del silenzio della notte africana, si cominciavano a sentire i suoi primi colpi di tosse. Alle sei la preghiera insieme, le lodi in francese. Pochissimo tempo per i tre pasti di ogni giornata. Lavoro quasi ininterrotto, fino alle otto della sera, quando stanco crollava nella poltrona, tentando di passare un po’ di tempo in conversazione.
Dopo un inizio che avrebbe dovuto essere di pochi mesi, fece di quella realtà la sua vita. Con una forza incredibile, nonostante l’età non più giovane, andava avanti e indietro dalla capitale per fare le provviste. Erano anni in cui viaggiare era pericoloso. Si correva il rischio di essere aggrediti dai guerriglieri per fare bottino. Aveva l’abitudine di tenersi sempre in tasca una manciata di franchi burundesi. Una volta gli fecero un agguato, in un punto in cui la macchina deve necessariamente rallentare. Con i mitra puntati lo intimano di scendere e dar loro la borsa con i soldi. Padre Flavio, senza farsi mai prendere dalla paura, lanciò a lato la sua manciata di soldi. I briganti si gettarono a terra per raccoglierli, dando a lui modo di scappare e fermarsi al primo ufficio di polizia, presso la città di Ruyigi. Un animo generoso, fin troppo. Non sapeva dire mai di no. E di questo spesso la gente se ne approfittava.
La sera del 20 giugno 2017, come un fulmine, arriva la telefonata di fra Giuseppe: comunica che padre Flavio era stato ricoverato in ospedale a Bujumbura. Sembrava impossibile che, quel frate tuttofare, instancabile, fosse stato stroncato improvvisamente.
Per Padre Flavio incomincia un lungo calvario inframezzato da momentanei risvegli. Fino all’ultimo ha lottato, proprio come sapeva fare lui, senza arrendersi, in silenzio.
La sua morte giunse non improvvisa ma dopo due mesi di attesa: il 31 agosto del 2017.
Padre Flavio rimane dentro di noi con il messaggio che ci ha lasciato, di fedeltà concreta e quotidiana ai poveri. Ci ha insegnato che bisogna voler bene a tutti, sempre, non con le parole, ma con i fatti.
Inconsapevolmente ha fatto di se stesso un esempio di come ci si deve voler bene anche nella vita di fraternità religiosa.