Siamo partiti da Malpensa il pomeriggio della domenica 12 febbraio, io e due volontari: Massimo e Giovanni, venuti per supportare il progetto dei pozzi nella regione di Quinhamel e per documentare con delle buone foto tutto il lavoro dei nostri frati missionari.
A nostra sorpresa, il volo per Casablanca, che per noi era previsto come scalo e transito per Bissau, era pieno di circa 120 preti della diocesi di Milano, in viaggio in Marocco insieme all’Arcivescovo, che ogni anno accompagna in un viaggio i preti nei primi 10 anni di Messa: eravamo quindi in buona compagnia.
Arrivati nella notte a Bissau, troviamo fra’ Michael ad aspettarci per accoglierci nella sua missione di Quinhamel, che raggiungiamo verso le 3 del mattino, per un po’ di riposo. Nei giorni seguenti abbiamo potuto constatare l’ottimo lavoro della missione sul fronte dello sviluppo agricolo, anche grazie all’impiego di nuove (ma anche antiche) tecniche di coltivazione, più rispettose del suolo e della natura, più attente al consumo di acqua, come la permacoltura, l’irrigazione goccia a goccia, le pompe solari. Siamo arrivati al sito di installazione dei pozzi insieme ai tecnici (argentini e messicani) che effettuano questo lavoro, con competenza e anche con un buona relazione di coinvolgimento della popolazione dei villaggi interessati.
Con Giovanni ci siamo spostati a Bra, dove abbiamo verificato la fattibilità del progetto per la trasformazione dell’edificio dell’ex-seminario minore in una nuova scuola elementare e media; questo progetto è quello per cui abbiamo lanciato la campagna della “Quaresima di fraternità”.
Il tempo stringe e la seconda tappa del mio breve viaggio prevede uno spostamento in Senegal; ci vado insieme al Custode della Guinea Bissau, fra’ Armando e a un giovane frate, appena ordinato diacono, fr. Braima, che viene per aggiungersi alla fraternità francescana in loco.
Il primo obiettivo di questa visita a Rufisque (regione di Dakar) è di discutere del progetto per la costruzione di un piccolo convento, che andrà a sostituire gli alloggi molto rovinati occupati attualmente dai frati. Per questo incontriamo un geometra che ci presenta una bozza di progetto e ne verifichiamo l’adeguatezza sul posto. Abbiamo però bisogno dell’approvazione dell’Arcivescovo di Dakar, Mons. Benjamin, che ci riceve molto benevolmente qualche giorno dopo, incoraggiandoci a consolidare la nostra presenza nella sua diocesi.
Gli ultimi 4 giorni della mia permanenza in Senegal li voglio passare offrendomi un po’ di ritiro presso il piccolo e neonato monastero delle Clarisse, distante circa 70 km dalla casa dei frati, in campagna. Sono stati giorni molto belli, di profonda condivisione con le Sorelle (4 suore, originarie della Costa d’Avorio) e di gratitudine a Dio e ai benefattori che ci hanno permesso di ultimare la nuova cappella, un luogo assolutamente necessario alla vita di questa piccola comunità contemplativa.
Ho avuto anche la gioia di visitare l’asilo e la scuola elementare del villaggio, insieme alla Madre sr. Jeanne, e di vedere che già alcune mamme hanno dato alle loro bambine i nomi delle nostre Clarisse!
Bellissima poi è stata la celebrazione del mercoledì delle Ceneri, a cui ho assistito concelebrando con il giovanissimo vice-parroco della zona: la fede semplice ed entusiasta di questa gente mi ha davvero toccato il cuore.
Ringrazio Dio dal profondo del cuore per questo seme di vita francescana piantato solo pochi anni fa in questa terra di Senegal e che promette di crescere bene.
fr. Pietro Pagliarini